Classi aperte: la scuola si presenta
In alcuni giorni speciali, segnalati nel Programma Culturale, la scuola apre le porte al pubblico e viene offerte la possibilità alle persone interessate di incontrare i maestri e di visitare le classi e gli asili, respirandone l’atmosfera.
Che cosa è la pedagogia steineriana?
Come è il bambino durante gli anni dell’asilo? Quali attività vengono proposte? Perché?
E a scuola? Quali materie? Perché un maestro unico? I compiti, da quale classe? I voti, le verifiche e le interrogazioni ci sono? Quando un ragazzo esce da una scuola come questa, come si troverà nel “mondo vero” della scuola tradizionale?
Chi sono i maestri? Quale formazione hanno?
Quale impegno economico per una famiglia che desidera iscrivere i propri figli? Quale partecipazione viene richiesta nelle attività di gestione della scuola?
Queste sono alcune delle domande che una nuova famiglia si pone nell’affrontare la decisione di portare il suo bambino in un Progetto così, che, per il suo essere profondamente diverso da quello che viene tradizionalmente offerto, può spaventare.
Conoscere ciò che sta alla base di questa pedagogia e parlare con i maestri e i genitori che già vivono questa realtà è un aiuto, ma “gettare il cuore oltre l’ostacolo” è un atto così individuale, che richiede tempi diversi, spesso anche molto lunghi.
Quello che possiamo dire con un pizzico di soddisfazione è che molte delle famiglie “pioniere”, che hanno fondato questa scuola, alla domanda “Lo rifareste?” rispondono “Vedendo come sono cresciuti i nostri ragazzi, con quale mente aperta affrontano un discorso e si relazionano con gli adulti, vedendo come sono interessati e curiosi per il mondo, sì, lo rifaremmo, non è stata una passeggiata aprire la strada, ma sì, lo rifaremmo”… lo rifarebbero, per i loro bambini e per tutti quelli che verranno nei prossimi anni.