La nostra storia

Siamo la riposta ad una richiesta


Il Progetto nasce come risposta ad una richiesta.

Richiesta che i bambini non pongono esplicitamente, ma che portano con loro. Il nostro compito, come adulti, è di saperla cogliere ed interpretare: desiderano crescere in un ambiente sereno, rispettoso dei tempi di crescita propri di ciascuno di loro, in cui insegnamenti e contenuti siano in grado di accompagnare e sostenere il loro sano sviluppo, dove non venga nutrito solo il pensiero, ma venga dato spazio anche all’arte e alla manualità, nutrendo così anche i loro sentimenti e le loro forze di volontà.

Le origini

La nostra storia

Quando succede che adulti sensibili colgano questa necessità nasce una scintilla che mette in moto un processo: da un’idea si arriva alla volontà di volerla realizzare.

Questo è quello che è avvenuto nella primavera del 2009: due maestri formati nella pedagogia Waldor-Steiner cominciano a diffonderla, organizzando incontri informativi e conferenze; intorno a loro si raccolgono famiglie e persone interessate, desiderose di offrire un’alternativa all’educazione e all’istruzione disponibile, fino a quel momento, sul territorio bresciano.
Si comincia a pensare al “come”, ancora prima di trovare il “dove”: chi saranno i maestri? Che cosa sono un gruppo-gioco e l’educazione parentale? Quali i passi da seguire?
E mentre ci si organizza per rispondere a queste domande, si cerca anche il luogo adatto ad accogliere questa iniziativa, che arriva dopo tante ricerche alla fine di giugno del 2009.

Villa Giulia

Chi per primo ha varcato il cancello di Villa Giulia a Rodengo Saiano, come il principe della Bella Addormentata, si è fatto largo tra l’erba alta e i cespugli incolti e ha scoperto una casa antica interamente ricoperta di edera e circondata da un rigoglioso parco: eccola, è lei, sembra che già ci siano bambini che salgono sugli alberi, che fanno casette e capanne tra i cespugli, che corrono con stivali di gomma anche sotto la pioggia, che lavorano nella serra, che insieme ai loro maestri partecipino alle lezioni in aule calde e accoglienti con lavagne, banchi e panche in legno.

Tutto questo sarebbe arrivato a settembre, dopo due mesi di lavoro incessante, per rendere questa splendida casa adatta ad ospitare un percorso educativo in istruzione parentale.

 

Tutto prende forma

Mai questi pionieri avrebbero immaginato cosa sarebbe successo negli anni successivi: il triplicarsi dei bambini dell’asilo-gruppo-gioco, da sette a ventuno; la nascita della seconda sezione di asilo; la nascita ogni anno di una nuova classe prima, che porta il numero dei bambini del ciclo in istruzione parentale da 14 a circa un centinaio nel giro di pochi anni; l’avvio della prima media (la classe sesta) nel settembre del 2014; l’arrivo di maestri dalle scuole Waldorf di Trento, Varese, Milano, Palermo, Bergamo, Treviso che lasciano le loro terre e si trasferiscono a vivere vicino alla sede, per dare il proprio contributo a questa giovane realtà; l’ingrandimento del collegio degli insegnanti e la collaborazione con i seminari di formazione per insegnanti di Milano e Oriago; l’avvio del Progetto di sostegno per bambini che necessitano di cure e attenzioni speciali; la realizzazione della segreteria, della cucina, dell’aula di euritmia, dell’aula di musica, dell’aula di sostegno, del riscaldamento in tutte le stanze.

Gli appuntamenti di programma culturale, che con il Bazar di Natale, il Festival del gioco e Classi Aperte (la giornata in cui il Progetto si presenta agli esterni), sono un’occasione per fare conoscere cosa è la pedagogia Waldorf e come stiamo cercando di farla vivere nel nostro Progetto; il cammino per entrare a fare parte della Federazione Italiana delle Scuole Waldorf; il passaggio amministrativo da associazione culturale a cooperativa sociale onlus nell’agosto del 2015, che segna un punto di svolta nella storia della nostra realtà; la nascita dell’associazione dei genitori “Il gomitolo” nel 2015 che sancisce e ufficializza il ruolo fondamentale che i genitori hanno avuto fin dall’inizio di questa storia.

Il desiderio di accogliere ogni bambino è accompagnato dalla responsabilità di riuscire a sostenere anche l’arrivo di bambini che richiedono attenzioni speciali. Per questo, all’interno del collegio degli insegnanti, è nato un gruppo per il sostegno di questi bambini che, con l’aiuto della pedagogia curativa, dell’euritmia terapeutica, della musico-terapia, di laboratori manuali e di insegnanti che si dedicano unicamente a loro, li accompagna e li rinforza nella loro crescita.

La crescita nel tempo

L’ampliamento di Villa Giulietta

Dopo un’estate di grande impegno da parte di molti, dopo tanti lavori, traslochi e rifacimenti, con molta presenza di testa, cuore e mani e grazie al costante contributo di amministratori, maestri e genitori abili e volenterosi, con l’anno scolastico 2019/2020 il nostro Progetto ha deciso di ampliare il suo orizzonte!
I nostri due gruppi gioco – il Glicine e il Piccolo Pesco – sempre pIù numerosi necessitavano da tempo di maggiore spazio e di più ampio respiro e così siamo riusciti nell’impresa inaugurando a settembre una luminosissima nuova sede: “Villa Giulietta”.

A pochi chilometri dalla nostra amata Villa Giulia (cuore del nostro Progetto da anni – che è rimasta ad ospitare, ora più comodamente le otto classi dell’intero ciclo, dalla prima all’ottava), in un’edificio molto accogliente e circa dato da un ampio e bellissimo rigoglioso parco, hanno trovato rifugio e rinnovato calore le due classi dei bimbi più piccoli!

Che grande emozione crescere facendo un ulteriore grande passo per la nostra comunità educante: una gioia speciale è stato accogliere i nostri piccoli nei loro nuovi spazi in occasione della merenda e della festa che li ha visti protagonisti!

Le case, i parchi, il territorio

Attualmente quindi il Progetto in Istruzione Parentale è ospitato nella splendida Villa Giulia in via Delma a Rodengo Saiano, casa antica circondata da un grande parco. Le classi dei più piccoli sono ospitate a Villa Giulietta, in via della Baldussa a Passirano.

Il grande parco che circonda la nostra bella casa, offre un percorso ricco per i sensi: in ogni stagione sa emozionare con piccole sorprese.

Il viale d’ingresso è affiancato da antiche piante di caco, i cui generosi frutti ci accompagnano con calore verso l’autunno. Procedendo lungo il percorso incontriamo l’orto, lavorato insieme ai bambini; alcuni noccioli, pruni, peri, ciliegi, fichi, melograni punteggiano il giardino con profumi e colori sempre diversi.

Sul retro della casa il grande “teatro naturale” all’ombra di un boschetto di cedri. La serra, avvolta nella vite, ospita gli attrezzi del giardino, il semenzaio, il gatto.

Protetto da una bella staccionata colorata ecco il giardino un tempo dedicato ai più piccini. Sono nostri ospiti ogni anno, alcuni asinelli, che ci aiutano nella potatura del prato e ci rallegrano con la loro sonora presenza!
 Tanti sono i piccoli amici che scopriamo durante l’anno: ricci, tortore, pipistrelli, lucciole, picchi.

Tutto il giardino viene curato con il metodo biodinamico e con l’amore di genitori e insegnanti.

Pedagogia per bambini, formazione per adulti

Genitori e insegnanti sono impegnati in un lavoro costante, ripetendo spesso che questa, oltre ad essere un Progetto per i bambini, lo è anche per gli adulti.
Non solo perché il sabato o durante l’estate è possibile vedere insieme maestri e genitori mentre distribuiscono carriole di cumulo biodinamico nell’orto, tagliano l’erba, puliscono la casa armati di aspirapolvere e getti di vapore, installano il riscaldamento a muro, il legno sul pavimento dell’asilo, una nuova altalena, dipingono le pareti di un’aula, di porte e finestre.
Ma anche perché tutto questo avviene, come voleva Rudolf Steiner, senza la guida di un preside, di una gerarchia, di un’autorità che impone la sua volontà dall’esterno, ma nasce dalla coscienza di ognuno di noi: nascono così gruppi di lavoro per rispondere a precise esigenze del Progetto, che si autoregolano e che fanno capo al Gruppo Iniziativa – Cda della cooperativa, al Collegio degli insegnanti e all’Associazione dei genitori, i tre organi centrali del Progetto.

E se chiedete a qualcuno “ma chi te lo fa fare?”, sentirete spesso la risposta “Lo faccio per i Nostri figli”, dove quella N maiuscola esprime il sentimento diffuso di sentirsi parte di una grande famiglia.

La triarticolazione sociale

Uguaglianza, libertà, fraternità

Una delle nostre grandi scommesse è quella di mettere in pratica i capisaldi della triarticolazione sociale di Steiner: uguaglianza nell’ambito giuridico-amministrativo, libertà nell’ambito culturale e fratellanza nell’ambito economico.

Proprio perché tutti siano in grado di esercitare la libertà di scegliere l’istruzione più adatta al proprio figlio, anche se le possibilità economiche non lo permettono, soprattutto in questo periodo di crisi, è necessario che ci sentiamo fratelli nell’ambito economico: chi ha di più dia di più, per permettere a chi ha di meno di dare secondo le proprie possibilità.
Esiste per questo il Gruppo Fiducia, che ha il compito di accogliere le richieste delle famiglie in difficoltà e valutare con loro per quanto riescano a contribuire alle spese, che il Progetto si trova ogni mese a dover sostenere: retribuzione degli insegnanti, affitti e bollette, spese di gestione e tanto altro. Compito di grande responsabilità per questo gruppo, che deve comunque assicurare al Progetto la sicurezza economica necessaria, attivando un processo di responsabilità di ogni famiglia di fronte alla gestione del Progetto stesso.

Si cerca di stravolgere il punto di vista individualista, tipico di questa epoca: è un obiettivo ambizioso , che ci stiamo impegnando a portare avanti con convinzione, perché questa non vuole essere un tipo di istruzione elitaria, per pochi, bensì per tutti.

Sono nati per questo due nuovi gruppi, il Gruppo Raccolta Fondi e Gestione Eventi Solidali, che si stanno impegnando nella ricerca di sostenitori che, con le loro donazioni, possano regalare borse di studio e percorsi di terapia individuali e che ci aiutino a sostenere i prossimi investimenti che ci troveremo a dover fare: primo tra tutti la ricerca di una nuova struttura in grado di accogliere questa realtà in rapida espansione.

Il futuro

Cosa vogliamo fare domani

La nostra realtà sta crescendo rapidamente e sta cercando di rispondere alle richieste che bambini e famiglie portano con loro: lo stiamo facendo con passione, con pochi mezzi economici, con tanto lavoro.

Il desiderio di fermarsi e consolidare quanto stiamo costruendo si scontra spesso con l’impulso, che sentiamo altrettanto forte, ad andare avanti e spingerci ancora più in là, per poter offrire davvero una pedagogia che accompagni un bambino durante tutti e tre i settenni che lo faranno diventare un adulto in grado di affrontare il mondo.